Tre poesie di Maria Rosa Oneto

A VOLTE, LA VITA

A volte, la vita
può far male,
come una freccia
avvelenata.
Un coltello
infilato nel cuore.
Una pietruzza
ingoiata
per distrazione.
Uno spigolo di vetro
che ti ha ferito
l’anima e lo spirito.
A volte, la vita,
è un singhiozzo
disperato.
Un fiocco di cotone
bagnato dal sudore
degli schiavi.
Una risata isterica
per soffocare
il rammarico.
Un dubbio amletico
che ti arrovella
il cervello.
Un torsolo di mela
messo in risalto
dalla luna.
Una speranza
che si è desta,
portando in giro
la sua allegrezza!

ECONOMIA DI POTERE

Ero qui,
in questo luogo
spento e tenevo
in braccio
i miei vent’anni.
La giovinezza
brillava
su di una minigonna,
sopra i capelli
biondi che il vento
sconvolgeva
Era il tempo
del libero amore,
degli spinelli,
fumati di nascosto,
come Figli dei Fiori
che non avrebbero mai,
rivoluzionato
il Mondo.
Si parlava
di politica, di filosofia,
di sesso promiscuo
e di figli senza famiglia.
Si fingeva
una felicità stordita,
manomessa,
che avrebbe tolto
alla Legge il senso
del dovere.
Traditi da troppi
inganni,
oggi defunti,
nella banalità,
di un’economia
di potere!

NEI GIORNI

Nei giorni del silenzio,
spensi le luci in strada,
quelle lampade di sale
accostate ai davanzali.
Oscurai i candelabri
con un grande ombrello di seta.
C’era poca luminescenza
su quella treccia
di pane adagiata
in cucina.
Sembrava un feto
appena partorito
che l’aria avesse
essiccato in un gesto
di sfida.
Nei giorni del silenzio,
era un lusso
anche morire.
Essere cremati
come polvere
tra le dita.
Volgere le spalle
al destino
e accanto ad
un albero, piangere,
per tenere umide
le sue radici!

Maria Rosa Oneto

Tutti i diritti riservati all’autrice

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